Si signore e signori, quello che sto dicendo potrà sembrare ironico, ma rappresenta il modo in cui viviamo, ogni giorno sparano a qualcuno, e più diventi grande, più persone conosci e più vicine ti sono le persone morte.
Il 27 Febbraio 2014 a Birzeit, la città dove ho studiato per la mia laurea per quattro anni, Mutaaz Washaha, di 24 anni, ragazzo che li avevo conosciuto, è stato raggiunto da un colpo d'arma da fuoco sparato dall'Esercito Israeliano mentre si trovava all'interno della propria abitazione, e dopo averlo ucciso i buldozers dell'esercito hanno demolito una parte della sua abitazione.
L'11 Marzo, un ragazzo di 20 anni, Saji Darwish, mio compagno all'università, iscrittosi l'anno prima che mi laureassi, è stato ferito a morte all'interno della fattoria della sua famiglia a Ramallah dove amava andare a cavallo vicino ad un insediamento illegale Israeliano!
Due mesi dopo il 15 Maggio, il giorno che noi Palestinesi chiamiamo la Nakba, che significa "la catastrofe" perchè è il giorno in cui fummo occupati dai sionisti, due ragazzi di 17 anni Nadeem e Mahmoud sono stati feriti a morte a Ramallah.
Nadeem era una ragazzo dolce che vedevo abitualmente a Betlemme con gli scout quando i gruppi scout di varie parti della Palestina si ritrovano per celebrare il Natale.
Era un ragazzo sorridente, che amava la vita, circondato da amici che lo amavano, senza menzionare le ragazze a cui piacevano i suoi bei lineamenti.
Il numero è incalcolabile...
Ogni giorno mi sveglio impaurita, con il timore di perdere qualcuno che mi sia più vicino di quanto lo fossero questi ragazzi.
E' stressante chiedere ogni volta come stanno i tuoi amici appena ti arriva la notizia di una sparatoria o della demolizione di alcune abitazioni in qualsiasi parte della Palestina.
Noi Palestinesi subiamo la privazione dei più basilari diritti umani, non ci possiamo muovere liberamente perchè ci sono i checkpoints che dividono ogni città Palestinese e perchè i coloni sono attorno alle città, armati ed in attesa di sparare ad un Palestinese o di rapirlo.
Non menziono nemmeno il fatto che non possiamo andare a Gerusalemme o in nessun altra città all'interno di ciò che è chiamato Israele.
Non possiamo parlare liberamente da quando i media internazionali sono assoggettati al punto di vista Israeliano.
Non possiamo bere l'acqua del rubinetto liberamente, oppure farci un bagno, perchè le risorse idriche sono controllate dal governo Israeliano.
Non possiamo viaggiare liberamente perchè occorre un permesso del governo Israeliano che richiede lunghe trafile burocratiche e se siamo fortunati tanto da ottenere il permesso per poter poi richiedere un visto, dopo aver ottenuto il visto, dobbiamo superare tre confini, quello Palestinese, quello Israeliano e quello Giordano perchè "Israele" non ci permette di viaggiare utilizzando l'aeroporto Ben Gurion.
Ogni giorno mi sveglio sperando in una vita migliore, sperando che le cose cambino e che finalmente possiamo vivere in pace.
Si signore e signori questa è la Palestina
Salam Qumsiyeh
To wake up every morning and read in the news about a kid or a youth that was shot by the occupying Israeli soldiers, is a Palestinian daily life style!
Yes ladies and gentlemen, what I’m saying may be ironic, but this is how we really live, everyday someone is shot… and the most you get older and more social the more closer the died person becomes!
In the 27th of February 2014 in Birzeit, the town where I studied my bachelor for four years, a 24- year-old Mutaaz Washaha, whom I knew from this town, was shot inside his house by Israeli forces, and after killing him, Israeli bulldozers demolished part of his house.
In the 11th of March, a 20-year-old Saji Darwish, one of my fellows at the university, who enrolled at Birzeit University one year before I graduated, was shot and killed inside his family’s farm in Ramallah just because he was feeding his hours near an illegal Israeli settlement!
Two months later in the 15th of May, the day we Palestinians call “AlNakba” which means catastrophe because in this day we were occupied by the Zionists, two 17-year-old boys Nadeem and Mahmoud were shot and killed in Ramallah… Nadeem was a sweet charming boy whom I used to see in Bethlehem with the scout when all scouts from different parts of Palestine gather to celebrate Christmas, he was a smiling boy who loved life and he had a lot of friends who really loved him, not to mention the girls that liked his beautiful face.
And the number is uncountable…
Every day I wake up in fear, a fear of losing someone closer to me than these guys. It is stressful to rush to ask about your friends’ safety every time you hear about shooting or demolishing houses in a certain Palestinian city.
We Palestinians lake basic human rights, we can’t move freely because of the checkpoints between every single Palestinian city and because settlers are all around, holding guns and other weapons waiting for a Palestinian to come near so they kidnap or shoot, not to mention that we are not allowed to go to Jerusalem or any other city inside what is called Israel! We can’t talk freely since international media is controlled by the Israeli point of view! We can’t drink water or take a bath freely as water sources are controlled by the Israeli government! We can’t travel freely because we have to take the permission from the Israeli government, and go through lot of procedures for that, and if you are lucky and got the permission you need to get a visa, and after getting the visa you need to cross three different borders, which are the Palestinian, the Israeli, and the Jordanian, as “Israel” don’t allow us to travel through Bingeriun airport.
Every day I wake up hoping for a better life, hoping that things would change and that we can finally live in peace.
Yes ladies and gentlemen, this is Palestine!
Salam Qumsiyeh
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