sabato 19 luglio 2014

Disoccupazione in Palestina

Disoccupazione in Palestina

L'Istituto Centrale di Statistica Palestinese comunica che in Palestina il 96% dei Palestinesi è scolarizzato.
Andiamo a scuola per più di 12 anni, ci iscriviamo alle Università, sia nel nostro paese che all'estero, terminiamo il corso di laurea e molti di noi si iscrivono poi ad un master.
Ma la domanda è: perchè in Palestina il tasso di disoccupazione, statistiche alla mano, si attesta attorno al 40%?

Definiamo la disoccupazione come: ciascuna persona abile al lavoro, che desidera lavorare e che sta cercando un lavoro senza riuscire a trovarlo.
Sfortunatamente la mancanza di occupazione è un problema globale e diffuso.
La rivoluzione in Egitto, per fare un esempio, è iniziata per via della mancanza di lavoro e perchè i giovani si diplomavano e laureavano in scuole ed università senza trovare poi un lavoro appropriato.

La Palestina sta vivendo anno dopo anno un'involuzione rispetto a questo problema. 
Prima del 1994 la popolazione poteva lavorare ovunque nella Palestina "Storica" (N.d.r. per Palestina Storica si intende la Palestina del mandato Britannico del 1921 comprendente l'attuale Stato di Israele, la Cisgiordania, e la Striscia di Gaza)  ma dopo gli accordi di Oslo il paese è stato suddiviso in "zone controllate da Israele", "zone controllate dai Palestinesi" e "zone a controllo Israelo-Palestinese".
(Per essere onesti questi sono solo nomi sulla carta perchè anche le zone controllate dai Palestinesi sono accessibili al governo Israeliano)
Trovare lavoro nella Striscia di Gaza, o in Cisgiordania, è un'opportunità più unica che rara, perchè vi sono moltissime persone e poche opportunità, cosa che spinge prevalentemente all'emigrazione, o alla ricerca di lavoro negli insediamenti illegali Israeliani, che, il più delle volte, significa sfruttamento e condizioni estreme per le vite dei lavoratori.
L'occupazione Israeliana aggrava la situazione chiudendo i check points tra città e villaggi, distruggendo i terreni agricoli con i bulldozer, danneggiando o distruggendo le infrastrutture e le imprese, cosa che condiziona pesantemente l'economia del paese.
Inoltre la disoccupazione nella Striscia di Gaza è più alta che in Cisgiordania, perchè Gaza è sotto assedio Israeliano da più di 8 anni, il confine occidentale con l'Egitto è chiuso ed a quelli orientali gli Israeliani proibiscono alla gente di Gaza di uscire.
Nonostante tutto ciò i Palestinesi amano l'istruzione.
Anche quando vivono in condizioni economiche disagiate, mandano i loro figli e le loro figlie nelle scuole e nelle università.
I risultati della disoccupazione generano evidenti problemi sociali, come furti ed altri crimini, problemi economici come la povertà o problemi familiari come i divorzi o una difficile infanzia per i figli.
Possiamo immaginare alcune soluzioni contro la disoccupazione.
Prima di tutto dobbiamo essere certi della stabilità del quadro politico.
In secondo luogo abbiamo la necessità di essere attrattivi per investimenti di paesi che possono creare impiego in Palestina.
In terzo luogo il settore privato arabo dovrebbe spendersi maggiormente per contribuire alla crescita della progettualità Palestinese e creare opportunità di lavoro per i Palestinesi. 

Salam Qumsiyeh


Unemployment in Palestine


The Palestinian Central Bureau of Statistics in Palestine shows that 96% of the Palestinian people are educated. We go to school for more than 12 years then we attend universities whether in our country or abroad, we finish bachelor and then most of us continue masters. But, the question is, why is the employment ratio in Palestine around 40% according to statistics?

We define unemployment as: Every person who is able to work, willing to work, and still searching for job, but to no avail. Unfortunately, having no jobs is a worldwide issue. The revolution in Egypt, for example, was because of lack of jobs, and because youth graduate from universities and colleges, but still can’t find a proper work.

Palestine is involving in this problem more and more every year. Before 1994, people could work anywhere in historical Palestine, but after Oslo agreement, the country was divided into “Israeli controlled areas”, “Palestinian controlled areas”, and “Palestinian-Israeli controlled areas”. (To be frank, these are only names because even the Palestinian controlled areas are open for the Israeli governemt!)To find work in Gaza strip and the west bank is almost a unique chance, because there are a lot of people but lake of opportunities, which lead mostly to immigration, or seeking for jobs inside the illegal Israeli settlements, which are most of the time a huge threat on the workers lives!

The Israeli occupation makes it worse by closing checkpoints between villages and towns,bulldozing agricultural lands, and destroying infrastructure and enterprises, which affects the economy of the country.

Moreover, unemployment in Gaza strip is higher than in the west bank, because Gaza is under the Israeli siege for more than 8 years now, the borders from the west with Egypt are closed, and from the east side Israel forbid Gazan people from entering as well!

Despite this, Palestinian people are passion for education. Even though they have bad economic situations and hardly living, they send their sons and daughters to schools and universities.

Unemployment results in social problems, such as crimes and thefts, economic problems, such as poverty, and familial problems, such as divorce and bad upbringing of children.

We can figure out some solutions for unemployment. Firstly, we need to ensure the stability of the political situation. Secondly, we need to attract support from donor countries to invest in Palestine and create more jobs for people. Thirdly, the Arab private sector has to contribute more in Palestinian projectsto increase chances for Palestinians to work.


Salam Qumsiyeh


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