Palestinesi: un popolo, un'anima
Nonostante tutti i tentativi di dividere i Palestinesi con vari dispositivi: posizionando ceck points ad ogni ingresso delle città, costruendo il Muro dell'apartheid, o dividendo la Palestina "storica" tra Gaza, Cisgiordania ed i territori occupati nel 1948, i Palestinesi hanno ancora un'unica anima e sono un unico popolo.
Il 24 Luglio 2014 è stato un giorno da ricordare; sono state indette manifestazioni a sostegno di Gaza in ogni luogo della Palestina: a Betlemme e nei villaggi circostanti, a Nablus, Tulkarem, ad Hebron e nei villaggi dell'area, a Ramallah, a Gerusalemme e nei territori Palestinesi occupati nel 1948: Haifa, Jaffa, Nazareth ed altri luoghi ancora. A Ramallah, è stata organizzata una manifestazione che è stata ritenuta essere la più partecipata degli ultimi 10 anni con oltre 25mila persone, che si sono riunite ed hanno marciato dal campo profughi di AlAm'aari fino al campo profughi di Qalandia.
Al ceck point di Qalandia, dove si trovavano i soldati Israeliani, i militari hanno aperto il fuoco sparando sia proiettili ricoperti di plastica, che munizioni da guerra e lanciando gas lacrimogeni.
Gaza è sotto attacco e le alte aree della Palestina si sono mobilitate contro l'occupante.
Non potete immaginare la felicità provata da noi giovani, perchè dopo la prima intifada, nel 1987, e la seconda intifada nel 2001, si era venuta a creare una stagnazione.
Era come se il governo Israeliano, volesse che ci scordassimo della questione Palestinese, e vivessimo con gli altri problemi della quotidianità, come il bisogno di denaro. Volevano che la nuova generazione si dimenticasse della Palestina e che vivessero consapevoli del fatto che Israele esiste e così deve essere.
Per me si tratta di una terza intifada, e ho sperato che ne arrivasse una per molto tempo. Molti di noi desiderano una terza intifada, una sollevazione che elimini l'occupazione, e che abbia nuovi leaders che parlino per i Palestinesi e che guidino la Palestina ad essere il miglior posto al mondo
Salam Qumsiyeh
Palestinians: One Hand, One Soul
The 24th of July 2014 was a day to remember, demonstrations went out supporting Gaza in every spot of Palestine… in Bethlehem and the surround villages, in Nablus, in Tulkarem, in Hebron and the surround villages, in Ramallah, in Jerusalem and the Palestinian territories occupied in 1948: Haifa, Yaffa, Nazareth and other places. In Ramallah, a demonstration considered to be the hugest since the last 10 years was organized, around 25.000 people gathered that night and marched from AlAm’aari refugee camp to Qalandia refugee camp where Israeli soldiers stationed on Qalandia checkpoint started shooting them with live ammunitions, gas canisters and rubber coated steel bullets.
Gaza is under attack and the other areas in Palestine are uprising against the occupier. You can’t imagine the joy we as youth felt like, because after the first Palestinian intifada –uprising- in 1987 and the second intifada in 2001, things got idle! It was like that the Israeli government wanted us to forget about the Palestinian case, and live with other daily problems, such as collecting money for living! They wanted the new generation to forget about Palestine and to live with the fact that Israel exists and that it should be!
For me, it is a third intifada indeed, and I hoped for one since a long time. Most of us wished for a third intifada, an uprising which will result in getting rid of the occupation, and having new leaders who will speak for the Palestinian people and lead Palestine to be the best place in the world.
Salam Qumsiyeh